Al Lefay Resort & Spa sul Lago di Garda le stagioni non sono più così definite. Manola Fresta, direttrice vendite e ricavi, osserva che le presenze si distribuiscono uniformemente da giugno a ottobre, anziché concentrarsi solo ad agosto. Anche il resort di Pinzolo, nelle Dolomiti, ha visto una trasformazione: non è più solo una meta invernale. Strutture prestigiose come l’hotel Il Pellicano a Porto Ercole, La Posta Vecchia a Palo Laziale e il Mezzatorre di Ischia segnalano un incremento degli ospiti che anticipano o posticipano le loro vacanze, con un aumento della cosiddetta shoulder season.
Gli americani rappresentano un segmento in crescita, con l’agenzia di viaggi sostenibili Intrepid Travel che ha registrato un aumento del 25% nelle prenotazioni in Italia per l’autunno. Questo cambiamento di abitudini è una risposta all’over tourism, alle elevate temperature e ai costi elevati dell’alta stagione. Secondo il World Travel & Tourism Council, nel 2024, 1,4 miliardi di persone hanno viaggiato all’estero, rispetto ai 673 milioni del 2000, con una crescente richiesta di soluzioni più confortevoli e meno affollate.
Booking.com ha confermato che tutte le destinazioni italiane hanno registrato un salto delle prenotazioni a doppia cifra da ottobre a dicembre. Le strutture ricettive stanno così estendendo i loro calendari d’apertura, mentre compagnie aeree come Easyjet stanno prolungando le rotte estive fino a ottobre e introducendo nuove destinazioni. Eleonora Lorenzini del Politecnico di Milano osserva un aumento nel desiderio di viaggi frequenti post-Covid. Anche il cambiamento climatico gioca un ruolo importante, favorendo chi diversifica l’offerta, come nel Veneto, che ha visto raddoppiare le presenze in ottobre. Le Regioni più richieste dopo l’estate includono Valle d’Aosta, Trentino, Basilicata e Abruzzo.
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