Il glioblastoma è un tumore cerebrale molto aggressivo e recente ricerca ha evidenziato l’importanza dei flussi di ioni cloruro nella sua duplicazione. Pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Research, lo studio è stato realizzato da un team della SISSA di Trieste, collaborando con diverse istituzioni, tra cui CNR-IOM e l’Università di Trieste.
Lo studio ha scoperto che i canali del cloro dipendenti dal calcio influenzano la proliferazione delle cellule tumorali. Questi canali funzionano come “cancelli” che regolano l’ingresso e l’uscita di ioni cloruro nelle cellule. I ricercatori hanno dimostrato che bloccando questi flussi, la replicazione delle cellule tumorali in laboratorio può essere arrestata, suggerendo che le correnti ioniche rappresentano un potenziale bersaglio per future terapie.
Il glioblastoma è il tumore più comune e maligno tra le neoplasie non neuronali del sistema nervoso. Anna Menini, coautrice dello studio, ha notato che nelle cellule di glioblastoma si verifica un aumento dei livelli di cloro, il che ha portato il team a chiedersi se questo aumento potesse favorire la progressione del tumore. Per indagare, gli autori hanno utilizzato diverse tecniche sperimentali, tra cui imaging dei canali di calcio e cloruro, elettrofisiologia e immunocitochimica.
I risultati hanno rivelato che i canali del cloro influiscono sulla replicazione delle cellule di glioblastoma. L’ingresso di ioni cloruro sembra contribuire all’espansione del volume cellulare, un passo cruciale per la divisione cellulare. Gli studiosi hanno osservato tre fasi nella divisione delle cellule: inizialmente, si verifica un aumento di calcio all’interno della cellula, che attiva i canali del cloro, facilitando l’ingresso di ioni cloruro e causando un gonfiore che porta alla divisione.
I ricercatori hanno utilizzato sostanze selettive, come l’acido niflumico e la carbenossolone, per bloccare i canali del cloro, osservando che ciò interrompe la divisione cellulare nelle fasi iniziali. Torre, responsabile del CNR-IOM, ha indicato che questi canali potrebbero essere obiettivi promettenti per nuovi farmaci destinati a fermare la progressione del tumore. Tuttavia, a causa dell’elevata eterogeneità delle cellule di glioblastoma, sono necessari ulteriori studi per approfondire queste scoperte, aprendo così nuove opportunità nella ricerca terapeutica.