Imogen, una studentessa universitaria di 19 anni inglese, ha raccontato pubblicamente le violenze subite durante l’assalto di gruppo avvenuto a Milano nella notte di Capodanno, in piazza Duomo. Come una delle otto vittime dell’attacco, la giovane ha deciso di mostrarsi e condividere la sua esperienza per contrastare le notizie false e garantire che la sua storia venga ascoltata. Ha rilasciato un’intervista al DailyMail, dove ha espresso la sua intenzione di presentare una denuncia all’ambasciata italiana a Londra, che sarà inclusa nell’inchiesta avviata dalla Procura di Milano.
Imogen descrive l’evento come un’aggressione organizzata mentre si trovava con amici in attesa dei fuochi d’artificio. Racconta di essere stata afferrata da dietro, portata lontano dai suoi amici e di essere stata aggredita da diversi uomini che l’hanno palpeggiata. L’orribile esperienza ha lasciato una profonda ferita psicologica, tant’è che ha confessato di sentirsi “umiliata e disumanizzata”. La liberazione dall’attacco è avvenuta quando ha sentito uno dei suoi aggressori parlare di stupro, attivando in lei una lotta per la sopravvivenza.
Le indagini, dirette dal PM Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, sono state avviate dopo la denuncia di Laura Barbier, una 20enne belga anch’essa vittima della violenza. A Milano sono stati segnalati almeno cinque casi di abuso sessuale, coinvolgendo altre vittime oltre a Imogen e Laura, come un’avvocata e un’altra donna non identificata. Gli inquirenti stanno analizzando le testimonianze e le immagini delle telecamere di sicurezza per identificare gli aggressori, che sarebbero circa 40, in gran parte di origine straniera.
Il caso potrebbe essere legato al fenomeno del “taharrush gamea”, una pratica di aggressione di gruppo originatasi in Egitto negli anni ’90, spesso utilizzata per umiliare le donne. Gli esperti, come Wael Faruq, evidenziano che tali atti sono considerati crimini gravissimi nella cultura araba e nella religione islamica. La situazione di Milano sottolinea un problema più ampio che coinvolge la sicurezza delle donne in contesti pubblici.