Roberto Speranza esprime il suo forte disappunto riguardo alla cancellazione delle multe per i No Vax, istituita durante la pandemia per coloro che rifiutavano il vaccino. Questo provvedimento è stato adottato con l’approvazione del decreto Milleproroghe il 9 dicembre, e per l’ex ministro della Salute rappresenta un “regalo” di almeno 100 milioni di euro. Durante la pandemia, Speranza ha gestito situazioni critiche come i lockdown e le restrizioni sanitarie, diventando un bersaglio per le minacce da parte dei No Vax. Nel suo libro “Perché guariremo”, racconta le sue esperienze in quel periodo.
Speranza accusa il governo di Giorgia Meloni di operare un condono nei confronti dei No Vax, definendo il gesto come un messaggio sbagliato e offensivo per chi ha rispettato le regole e per le vittime della pandemia. Ribadisce che le decisioni della destra vulnerano la sanità, già necessitante di risorse. Per lui, questa mossa è una dimostrazione di appoggio verso i No Vax. Anche Pier Luigi Bersani si associa a questo giudizio, evidenziando le difficoltà che ci sarebbero state se la destra avesse governato durante la pandemia.
Speranza rivendica orgogliosamente il suo operato, sottolineando le misure dolorose ma necessarie, come l’obbligo vaccinale per le categorie più vulnerabili. Cita l’Istituto superiore di sanità, affermando che le restrizioni contro il Covid hanno salvato circa 150.000 vite in un anno in Italia.
Criticando la composizione della Commissione parlamentare sul Covid, Speranza menziona l’inclusione di membri dichiaratamente No Vax, come Vanni Frajese e Alberto Donzelli. Infine, lui e Giuseppe Conte sono stati oggetto di un’indagine sulla gestione dell’emergenza sanitaria nei primi giorni della pandemia, ma l’indagine si è conclusa nel giugno 2023 con l’assoluzione, poiché “il fatto non sussiste”.