Il movimento ambientalista Ultima Generazione sta considerando una nuova fase nella sua strategia di mobilitazione. A seguito dell’approvazione del nuovo Decreto sicurezza, definito dal gruppo come “un attacco diretto al dissenso, mascherato da legalità”, gli attivisti stanno progettando “azioni di disobbedienza civile non-violenta” per richiamare l’attenzione pubblica e politica sulla “repressione del dissenso” e sulla crisi climatica.
Le manifestazioni potrebbero concentrarsi davanti al Quirinale, con l’organizzazione che sta valutando “forme di mobilitazione radicali” ma pacifiche, tra cui la possibilità di uno sciopero della fame a oltranza. Gli attivisti denunciano quello che considerano un uso distorto e pericoloso del nuovo pacchetto sicurezza promulgato dal governo, che, a loro avviso, riduce la democrazia ai suoi principi fondamentali, mantenendone solo le apparenze.
Ultima Generazione si prepara quindi a un cambiamento nelle modalità di protesta, cercando di attuare strategie che possano fermare la repressione del dissenso e portare il tema del cambiamento climatico nuovamente al centro del dibattito pubblico. La situazione attuale rappresenta una sfida per gli attivisti, che intendono far sentire la propria voce di fronte a un contesto politico che percepiscono come opprimente. Con queste nuove azioni, il movimento spera di stimolare una riflessione più profonda sulla sostenibilità e i diritti civili, nell’intento di mobilitare la società civile verso un cambiamento significativo.