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Vi siete mai chiesti se una scimmia, lasciata sola con una tastiera, potrebbe scrivere le opere di Shakespeare? Un’idea così stravagante ha effettivamente ispirato il teorema delle scimmie infinite che sfida un po’ le nostre aspettative su probabilità e casualità ma fa anche sorridere per la sua assurdità. Ma è davvero così folle?

L’esperimento condotto dall’Università di Plymouth nel 2002 è diventato un classico esempio di studio insolito nel campo matematico. Sei macachi crestati furono dotati di una tastiera e lasciati liberi di digitarci sopra per diverse settimane. I risultati? Un documento di cinque pagine pieno di lettere “S”. Questo esito, benché lontano dai versi di Shakespeare, fu persino pubblicato come un libro, dimostrando l’umorismo e la serietà degli scienziati coinvolti.

Nonostante il risultato apparentemente deludente, l’esperimento non smentisce il teorema della scimmia infinita. Questa teoria, originariamente proposta dal matematico Émile Borel nel 1913, suggerisce che dato un tempo infinito, una scimmia digitando a caso su una tastiera potrebbe effettivamente produrre un testo qualsiasi, inclusi i lavori completi di Shakespeare. L’idea risale ancora più indietro, a Cicerone, che speculava sulla possibilità che lettere gettate a caso potessero comporre versi leggibili.

Analizziamo la probabilità con un esempio semplice: quante volte bisogna premere tasti casuali per formare la parola “banana”? Se ogni pressione di tasto è casuale, la probabilità di ottenerla digitando sei lettere è incredibilmente bassa, circa uno su 19 miliardi di miliardi. E più si allunga la sequenza desiderata, più diventa improbabile il suo verificarsi per caso.

Ergon Cugler de Moraes Silva dell’Università di São Paulo ha utilizzato un generatore di caratteri per simulare questo processo. Ha calcolato che per produrre la frase “To be, or not to be, that is the Question” da “Amleto” di Shakespeare attraverso la digitazione casuale, ci vorrebbero cifre astronomiche di tempo e tentativi, molto al di là dell’età attuale dell’universo: sarebbero necessari circa 2.68 x 10^69 caratteri. In termini di tempo, ciò equivale a circa 2.95 x 10^66 secondi, che si traduce in circa 9.35 x 10^58 anni. Questa stima supera di gran lunga l’età dell’universo, che è di circa 13.8 miliardi di anni.

Dunque la risposta alla domanda chiave “Può una scimmia scrivere Shakespeare?” è: sì, può perché matematicamente è possibile, ma ci vorrebbe troppo, troppo tempo.

Se vi è piaciuto il teorema delle scimmie infinite, allora che ne dite di dare una letta a questi 5 paradossi che vi faranno uscire fuori di testa?



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