Il tumore alla prostata è il più comune tra gli uomini e, se diagnosticato precocemente, consente di vivere con la malattia. La Fondazione Longevitas ha avviato una campagna di informazione per la prevenzione del tumore alla prostata, programmata per novembre, con cinque conferenze in diverse città italiane: Palermo, Bari, Roma, Milano e Torino. Queste conferenze saranno rivolte principalmente a uomini oltre i 65 anni e vedranno la partecipazione di esperti, opinion leader e urologi. Saranno inoltre forniti consigli e informazioni attraverso social media, sito web e newsletter, incluse interviste con specialisti.
Il tumore alla prostata è considerato una malattia insidiosa, che colpisce la prostata, una ghiandola che gioca un ruolo importante nel sistema riproduttivo maschile. I sintomi si manifestano spesso solo in fase avanzata, rendendo essenziali attività di prevenzione e sensibilizzazione, soprattutto per uomini dai 50 anni in su. Attualmente, in Italia ci sono 574.000 casi di uomini affetti da questa patologia, con 43.000 nuovi casi e 8.000 decessi ogni anno. Tuttavia, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 93%, superando l’80% a 10 anni.
Una delle principali difficoltà nel contrastare il tumore alla prostata è l’ignoranza della malattia. Molti uomini non sono a conoscenza della loro condizione e continuano a vivere come se nulla fosse, anche se possono presentare sintomi invalidanti. Questo sottovalutare i segnali di allerta può portare a diagnosi tardive, rendendo fondamentali controlli preventivi. Inoltre, culturalmente, gli uomini tendono a minimizzare i sintomi per motivi di virilità e autostima, affrontando problematiche come la disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria.
Un progetto pilota in collaborazione con la Regione Lombardia mira a denunciare questa situazione, proponendo screening per tutti gli uomini tra i 50 e i 69 anni a partire da novembre. Attualmente, non ci sono programmi di diagnosi precoce per il tumore alla prostata, mentre sono attivi per altre patologie, come il cancro al seno e al colon-retto. Questo progetto vuole quindi affrontare la scarsità di programmi di prevenzione, migliorando la vita degli uomini e aumentando la consapevolezza riguardo a questa malattia.