Il cancro al seno è la neoplasia maligna più comune tra le donne e, nonostante i miglioramenti nella diagnosi precoce e nelle opzioni terapeutiche, rimane la principale causa di morte per cancro in questo gruppo. I trattamenti comprendono chirurgia, radioterapia e farmaci mirati, come la terapia endocrina e i trattamenti anti-HER2. Tuttavia, le opzioni per il cancro in stadio IV metastatico sono limitate e mostrano un’efficacia variabile.
È fondamentale ampliare le scelte terapeutiche, considerando che molte donne affrontano una progressione metastatica anche anni dopo la diagnosi. Circa 37.000 persone in Italia soffrono di cancro metastatici alla mammella, creando un’esigenza clinica irrisolta a cui la ricerca sta cercando di rispondere. Uno studio recente pubblicato sul “Journal of Experimental & Clinical Cancer Research” ha evidenziato l’efficacia di un nuovo farmaco sperimentale, il Bionanofenretinide, finanziato dalla Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro. Questo farmaco, sviluppato dal Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità, mostra promesse nel bloccare le metastasi in topi geneticamente modificati.
La formulazione del Bionanofenretinide utilizza nanoparticelle per migliorare l’assorbimento del principio attivo fenretinide, precedentemente poco efficace. I risultati indicano un effetto antitumorale significativo senza effetti collaterali rilevanti, offrendo speranze per la prevenzione e il rallentamento delle metastasi al seno.
Nel contesto della campagna Nastro Rosa di Airc, la ricerca sul cancro è sostenuta da donazioni e lavoro volontario, con oltre 14 milioni di euro investiti nel 2024 per borse di studio e progetti. Comprendere la biologia delle cellule tumorali dormienti è cruciale per sviluppare metodi per monitorare la malattia residua.
Oltre alla ricerca di nuove terapie, è essenziale che le donne che hanno affrontato il cancro al seno si sottopongano a controlli periodici. Cambiamenti dello stile di vita, come una dieta sana, attività fisica regolare e gestione dello stress, non solo migliorano la qualità della vita, ma possono anche ridurre il rischio di recidiva del tumore in futuro.