La vittoria di Donald Trump nelle elezioni americane del 2024 è vista come una “brutta notizia” per l’Europa e per l’Italia, secondo Elly Schlein, segretaria del PD. Questo evento rappresenta un avvertimento per i partiti di sinistra italiane in un contesto globale sempre più dominato dal sovranismo e dal populismo. Trump, nonostante i suoi controversi trascorsi e la sua campagna politicamente scorretta, ha ottenuto un grande consenso, e Schlein avverte che anche in Italia ci sono forze politiche, come quella di Giorgia Meloni, che si collegano a questo fenomeno.
La leader del PD sottolinea che il trionfo di Trump potrebbe mettere a rischio la stabilità dell’Unione Europea, già minacciata dalle spinte sovraniste di leader come Orbán. A suo avviso, è necessario un rafforzamento dell’Unione Europea, con un piano di investimenti comuni e una strategia geopolitica autonoma. Schlein critica le reazioni positive da parte di alcune figure politiche italiane, come Matteo Salvini, e avverte che gli effetti di una politica protezionistica statunitense colpiranno le imprese europee e italiane.
L’ex-commissario Paolo Gentiloni afferma che ora molto dipenderà dall’Europa, la quale deve mostrarsi più unita e forte. Stefano Bonaccini analizza l’incertezza che l’UE dovrà affrontare a causa di una nuova autarchia americana, mentre Dario Nardella ribadisce la necessità di una vera politica estera e di difesa comune per l’Europa.
Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento UE, avverte che non si può rispondere con un populismo di sinistra, mentre Debora Serracchiani insistisce sulla necessità di confrontarsi con le vere esigenze delle persone, piuttosto che limitarsi a questioni ideologiche. La vittoria di Trump, secondo Serracchiani, impone un cambio di passo: le forze politiche devono scegliere tra offrire alternative convincenti e affrontare le sfide che derivano dal declino delle democrazie occidentali o rassegnarsi a un destino ineluttabile.
In conclusione, questo momento storico richiede una riflessione approfondita sulla direzione da prendere, evidenziando l’urgenza di costruire un’Europa più forte e coesa, capace di rispondere alle sfide attuali.