C’è un certo provincialismo nel modo in cui i tifosi italiani di Trump, in particolare Salvini e Conte, hanno accolto la vittoria del loro beniamino americano. Si potrebbe anche speculare su come il Pd avrebbe reagito in modo simile, come se il successo di uno o dell’altro potesse cambiare le sorti delle problematiche nazionali. Tuttavia, la geopolitica presenta dinamiche più complesse e gli interessi nazionali non sempre coincidono con le affinità ideologiche. È probabile che Trump imponga dazi pesanti per le imprese italiane e minacci di trasferire spese militari sui paesi europei, influenzando negativamente le già precarie finanze pubbliche italiane. Le celebrazioni per le affermazioni politiche devono essere temperate da una riflessione sulle sue conseguenze economiche.
Inoltre, sebbene Trump possa rivelarsi meno ostile di quanto previsto, le promesse fatte per ottenere voti sono onerose e potrebbero comportare costi per gli europei. È quindi fondamentale per l’Italia e l’Europa riflettere su quali siano i loro veri interessi, nazionali o europei, dato che le divisioni interne complicano la situazione. Le posizioni sul tema europeo sono variegate, con differenze significative sia a destra che a sinistra, e questo arcobaleno di opinioni mina l’interesse nazionale.
Due consolazioni emergono in questo contesto. La prima riguarda l’Europa: sebbene spesso lenta e a volte deludente, ha dimostrato la capacità di reagire prontamente a crisi significative, come nel caso dell’euro dopo la riunificazione tedesca e del Pnrr post-Covid. Ciò suggerisce che, pur perdendosi in questioni quotidiane, quando le situazioni diventano straordinarie l’Europa riesce a mobilitarsi.
La seconda consolazione riguarda l’Italia, abituata a lamentarsi dell’Europa e a criticare le regole comunitarie. Tuttavia, quando si assume la responsabilità di governo, si capisce rapidamente che seguire le normative europee è cruciale per rimanere competitivi. Guardando al futuro, il voto americano promette sfide, ma talvolta le difficoltà estreme fanno emergere virtù politiche nascoste. La speranza è che questo possa accadere anche per gli alleati inquieti e preoccupati per l’elezione del nuovo presidente americano.