Trapianto di fegato con tecnica extra-anatomica salva una giovane ragazza

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Nei giorni scorsi, presso il Città della Salute e della Scienza di Torino, i medici hanno effettuato un trapianto di fegato su una giovane di ventun anni, utilizzando una tecnica completamente innovativa. A causa di una malformazione nota come “atresia delle vie biliari”, i canali principali per il trapianto non erano utilizzabili. La paziente aveva già subito un trapianto da neonata, ma aveva sviluppato complicazioni che l’avevano portata a una cirrosi. Era quindi in lista d’attesa per un secondo trapianto e le sue condizioni erano rapidamente peggiorate.

Quando è stato trovato un fegato compatibile donato da un giovane deceduto, l’équipe medica ha affrontato un’operazione complessa. Durante il trapianto, non hanno trovato i soliti punti di collegamento al nuovo organo. Per irrorare il fegato, i chirurghi hanno collegato direttamente l’aorta addominale all’arteria del nuovo fegato e hanno utilizzato una tecnica di “trasposizione cavo-portale” per sostituire la vena porta, unendo la vena cava inferiore a quella del fegato donato. Grazie a vie alternative sviluppatesi nel tempo nel corpo della ragazza, l’intervento è stato possibile.

Il nuovo fegato ha cominciato a funzionare immediatamente dopo il collegamento dei vasi. L’intervento, durato circa 14 ore e guidato dal professor Renato Romagnoli insieme al suo team, ha necessitato di una macchina extra-corporea per sostituire temporaneamente la circolazione del sangue. Dopo cinque giorni in terapia intensiva, la giovane ora è in fase di recupero presso l’Area Semintensiva Chirurgica.

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