Un altro tragico incidente sul lavoro ha colpito l’Italia, con la morte di un macchinista, rimasto travolto da un treno in corsa allo scalo merci di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia. La vittima, un uomo di 57 anni impiegato presso Mercitalia, parte del gruppo Ferrovie dello Stato, aveva appena terminato il suo turno. L’incidente si è verificato intorno alle 20.40 di mercoledì 11 dicembre, mentre l’uomo stava camminando sul primo binario per tornare in stazione. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato investito da un treno regionale passeggeri dopo essersi avvicinato troppo ai binari.
I carabinieri sono intervenuti immediatamente per indagare sulle circostanze dell’incidente. Il macchinista era accompagnato da un collega, che ha riportato un forte stato di choc e ha necessitato di soccorso. In seguito all’incidente, la circolazione sulla linea Milano-Bologna è stata interrotta. Ferrovie dello Stato ha comunicato che i treni hanno subito forti rallentamenti a partire dalle 21.30, con ritardi previsti fino a 120 minuti a causa delle verifiche in corso da parte delle autorità competenti.
Questo incidente mortale è solo l’ultimo di una serie di eventi tragici sul lavoro, avvenuti a pochi giorni dalla strage di Calenzano, in provincia di Firenze, dove cinque autotrasportatori hanno perso la vita a causa dell’esplosione di un deposito di carburanti dell’Eni. In seguito a quell’incidente, 14 persone sono finite in ospedale, di cui due in gravi condizioni al Centro Grandi Ustioni di Cisanello a Pisa.
L’episodio di Rubiera riporta l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, sollevando interrogativi e preoccupazioni circa le misure preventive necessarie per tutelare la vita e la salute dei lavoratori. Le autorità, e in particolare il Ministero della Giustizia, stanno valutando proposte su accuse di omicidio sul lavoro, come osservato dal vice ministro Sisto, per far fronte a questi eventi tragici e cercare di evitare futuri incidenti così gravi.