Un tragico incidente è avvenuto a Rescaldina, in provincia di Milano, il 5 settembre intorno alle ore 22.30. Un uomo di 36 anni, originario del Bangladesh, è morto dopo aver urtato una bicicletta mentre guidava un monopattino elettrico. La vittima stava cercando di sorpassare il giovane ucraino di 22 anni che si trovava in sella alla bici e, nel tentativo, ha perso il controllo del mezzo, cadendo e battendo violentemente la testa.
Immediatamente dopo l’incidente, sono intervenuti i soccorsi, che hanno assistito l’uomo sul posto prima di trasportarlo d’urgenza all’ospedale di Legnano. Purtroppo, le ferite riportate erano molto gravi e per il 36enne non c’è stato nulla da fare. Anche il ciclista, pur riportando ferite, non è in pericolo di vita e ha ricevuto cure in codice giallo.
Fonti riportano che l’uomo deceduto era privo di permesso di soggiorno e utilizzava un documento appartenente a un connazionale regolare. Questo incidente fa eco a un altro dramma che si è verificato pochi giorni prima, sabato 24 agosto, a Vittoria, in Sicilia, dove due giovani tunisini in monopattino sono morti dopo uno scontro con un’automobile.
Questo tragico episodio solleva interrogativi sulla sicurezza dei mezzi alternativi di trasporto, come i monopattini elettrici, che negli ultimi anni sono diventati sempre più popolari nelle città italiane. La crescente presenza di questi mezzi sulle strade ha portato a un aumento degli incidenti, spesso con conseguenze gravi o fatali. È quindi essenziale riflettere sull’importanza della sicurezza stradale e delle normative per ridurre il rischio di ulteriori tragedie.
La vicenda di Rescaldina mette in evidenza il bisogno di una maggiore consapevolezza tra tutti gli utenti della strada, sia automobilisti che ciclisti e conducenti di monopattini, affinché si possa garantire un transito più sicuro e prevenire future perdite di vite umane. Le autorità locali potrebbero dover considerare misure più severe riguardo alla circolazione di questi mezzi per salvaguardare la sicurezza pubblica.