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Tragedia nei boschi di Carate Brianza: l’amico confessa la verità sulla morte di Karine Cogliati

Per la morte di Karine Cogliati, il cui corpo è stato trovato nei boschi di Carate Brianza, un commerciante di 46 anni, amico della vittima, è stato fermato mentre tentava di fuggire verso l’Austria. Secondo quanto rivelato durante gli interrogatori, Karine, 26enne originaria del Brasile, avrebbe avuto un malore dopo una notte di consumo di droghe. Alcuni dettagli indicano che è stata trovata in posizione fetale e legata mani e piedi con una felpa, ma senza segni evidenti di violenza.

Il corpo è stato rinvenuto il 16 febbraio e non erano presenti tracce di soffocamento, come riportato dall’autopsia. Gli investigatori attendono ora i risultati degli esami tossicologici per determinare se la causa della morte sia stata un’overdose. L’amico ha confessato di essere stato con lei durante la notte in cui è avvenuto il decesso e ha spiegato che, resosi conto della gravità della situazione, ha preso la decisione di abbandonare il corpo nei boschi.

Le accuse a carico del commerciante includono occultamento di cadavere e cessione di droga. Questa vicenda ha sollevato preoccupazioni e domande sulla sicurezza e sull’uso di sostanze stupefacenti, portando a un’inchiesta approfondita da parte delle autorità competenti. Resta da chiarire la dinamica esatta degli eventi che hanno portato alla morte di Karine Cogliati e se effettivamente il consumo di droghe sia stato fatale.

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