Un operaio di 27 anni è morto a Bagolino, provincia di Brescia, a causa di un incidente sul lavoro avvenuto il 17 ottobre. Il giovane, di nazionalità peruviana e residente in provincia di Firenze, è rimasto folgorato mentre stava lavorando su un traliccio dell’alta tensione. Nonostante i pronti soccorsi e il trasferimento in eliambulanza all’ospedale Civile di Brescia, è deceduto poche ore dopo l’incidente.
Il tragico evento si è verificato intorno alle 15 a Ponte Caffaro, una frazione di Bagolino. La dinamica dell’incidente è ancora da chiarire; un collega che lavorava con lui ha chiamato i soccorsi. Sul luogo sono intervenuti due auto mediche, un’ambulanza e un elicottero. Gli operatori sanitari hanno tentato di rianimare il giovane, ma senza successo. Sono stati allertati anche i carabinieri di Salò, i vigili del fuoco e i tecnici dell’ATS, che ora hanno il compito di ricostruire gli eventi.
Questo incidente rappresenta un episodio tragico nella crescente emergenza delle morti sul lavoro. Solo venti giorni prima, un altro operaio, Alessandro Cigolini, di 47 anni, era deceduto dopo essere stato investito da una ruspa in un cantiere a Castrezzato, sempre in provincia di Brescia. Anche in quel caso, il lavoratore era morto dopo un ricovero d’urgenza.
Il 13 ottobre, pochi giorni prima dell’incidente di Bagolino, si era celebrata la Giornata nazionale per le vittime sul lavoro, indetta dall’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi (Anmil). Questi eventi evidenziano la necessità di maggiore sicurezza sul lavoro e misure preventive per salvaguardare la vita dei lavoratori.
Le autorità stanno indagando sull’incidente per determinare le cause esatte e se ci siano state violazioni delle normative di sicurezza sul lavoro. La vicenda ha suscitato conmmozione nella comunità e riaperto discussioni sulla sicurezza degli operai, un tema cruciale in un periodo in cui gli incidenti sul lavoro continuano a rappresentare una grave emergenza in Italia.