Francesca Ghio, consigliera comunale di Genova, ha recentemente condiviso una telefonata con la premier Giorgia Meloni, dopo aver denunciato pubblicamente di aver subito uno stupro all’età di 12 anni. Durante la seduta del Consiglio comunale, Ghio ha raccontato la sua esperienza di violenza, ponendo l’accento sulla necessità di un cambiamento e sulla responsabilità politica nella lotta contro la violenza di genere. La conversazione con Meloni, della durata di 20 minuti, sarebbe potuta essere più breve se Ghio avesse accettato solo i complimenti per il suo coraggio. Tuttavia, ha scelto di utilizzare questo momento per ribadire l’importanza del suo messaggio e l’urgenza di agire concretamente.
Ghio ha affermato che non ha raccontato la sua storia per ottenere supporto morale, ma per chiedere un cambiamento che impedisca ad altri di vivere esperienze simili. Ha attaccato Meloni, esprimendo che le sue parole e azioni non sono sufficienti e che la leader politica ha il dovere di affrontare il problema della violenza con serietà e responsabilità. Ghio ha sottolineato che coloro che commettono violenze sono il prodotto di un sistema malato e ha espresso il desiderio di combattere per le future generazioni, affinché non debbano soffrire le stesse ingiustizie.
La consigliera ha chiesto a Meloni di utilizzare il suo potere politico per migliorare la situazione, proponendo l’educazione sessuo-affettiva e la consapevolezza del consenso nelle scuole per ogni bambino e bambina, come misura preventiva contro la violenza. Ghio ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una reale azione politica, piuttosto che delle sole espressioni di rammarico che servono a chi le pronuncia per sentirsi meglio.
Francesca Ghio ha anche rivelato che durante anni si è inflitta delle ferite, sentendo che una parte di lei era morta, e che la sua voglia di raccontare è stata ispirata dal caso di Giulia Cecchettin e dalla reazione della sua famiglia. A seguito della sua denuncia, la procura di Genova ha avviato un’inchiesta per violenza sessuale aggravata su minore, segno che la sua testimonianza sta portando a un’azione legale concreta.