Gianfranco Fini, durante la presentazione del libro “Il terzino e il Duce” di Alessandro Fulloni, ha commentato alcune questioni politiche e sociali attuali. In merito all’idea che il fascismo possa tornare, ha affermato che è solo una strategia disperata per delegittimare gli avversari politici e che è ridicolo pensare che ciò possa accadere. Fini ha espresso preoccupazione per il centrosinistra, sottolineando la mancanza di un progetto coeso e di leadership. Secondo lui, il centrosinistra fatica a trovare un modo per confrontarsi con le forze di destra, il che rappresenta un problema di contenuti piuttosto che di alleanze.
Sull’antisemitismo contemporaneo, Fini ha osservato che esiste ma ha chiarito che la sua origine non è del tutto legata al fascismo, né è alimentato dalla Chiesa cattolica. Piuttosto, ha sostenuto che è alimentato da chi, anche in buona fede, vede Israele come la causa dei conflitti attuali, compresi gli avvenimenti di Gaza. Riflettendo sulla guerra in corso, ha rimarcato che i massacri sono sempre il risultato di conflitti e che la guerra di Israele è per la sua difesa.
Fini ha inoltre messo in discussione la reazione degli italiani alle leggi razziali del passato, suggerendo che ci sia stata poca consapevolezza su ciò che significavano realmente. Ha affermato che la mancanza di libertà di stampa ha impedito una piena comprensione della gravità della situazione di allora.
In conclusione, Fini invita a una riflessione critica su come la politica attuale gestisce temi complessi come il razzismo, l’antisemitismo e la guerra, enfatizzando l’importanza di un progetto politico che riesca a mantenere un’unità e a comunicare chiaramente le proprie posizioni senza cadere in dinamiche di delegittimazione reciproca.