A giugno scorso, Justin Timberlake è stato arrestato per guida in stato di ebrezza mentre si trovava negli Hampton. L’intervento della polizia è scattato dopo che un agente lo ha fermato e ha effettuato un test dell’alcol, risultato positivo. In quella situazione, Timberlake ha commentato che l’accaduto avrebbe rovinato il suo tour. Curiosamente, l’agente non ha subito riconosciuto il famoso cantante, rendendosi conto solo ore dopo di chi fosse realmente.
Recentemente, Timberlake ha affrontato un processo per la sua condotta. Si è dichiarato colpevole e ha ricevuto una condanna che prevede 25 ore di servizio comunitario, il pagamento di una multa e il ritiro della patente per 90 giorni. Al termine del processo, il cantante ha voluto condividere un messaggio importante con il pubblico: “Non fate come me, chiamate Uber o un taxi”.
Timberlake ha riconosciuto il suo errore e ha espresso il suo rammarico dicendo: “Ho sbagliato ed ho preso la decisione peggiore possibile in quel momento. Non sono stato all’altezza degli standard che cerco di mantenere per me stesso. Dovrei aver avuto più giudizio”. Ha sottolineato la gravità della situazione e ha riflettuto su come avrebbe potuto prendere decisioni migliori. Ha utilizzato la sua esperienza per avvisare gli altri: “Anche se avete bevuto solo un cocktail, non mettetevi alla guida di una macchina. Ci sono così tante alternative. Chiamate un amico, prendete un Uber o un taxi”.
Timberlake ha enfatizzato l’importanza di imparare dai propri errori e ha espresso gratitudine a tutti coloro che lo hanno supportato. Ha concluso il suo intervento promettendo di fare la sua parte per educare gli altri e incoraggiando tutti a non ripetere il suo errore. “Vi ringrazio davvero”, ha detto, evidenziando il suo desiderio di trasformare una brutta esperienza in un’opportunità per sensibilizzare altri sul pericolo della guida in stato di ebbrezza, anche dopo un solo drink.