TIM ha chiuso il primo semestre con un risultato netto di -646 milioni di euro, un miglioramento rispetto ai -813 milioni dell’anno precedente. I ricavi del gruppo si attestano a 7,1 miliardi, con una crescita del 3,5%, e l’EBITDA raggiunge 2,1 miliardi, segnando un incremento del 9,4%. Tuttavia, la società avverte che questi risultati non rappresentano il regolare andamento del gruppo e il nuovo perimetro aziendale conosciuto come ServCo, composto da Tim Consumer, Tim Enterprise e Tim Brasil.
Nella nota sui conti, TIM sottolinea che la relazione finanziaria semestrale, in conformità con il principio contabile IFRS 5, considera il perimetro NetCo, oggetto di cessione a KKR, come “operazioni discontinue”. I risultati preliminari, già annunciati a fine luglio per ServCo, sono confermati e, considerando le performance dei principali segmenti di business nella prima metà del 2024, la guidance fornita con l’approvazione del Piano Industriale TIM 2024-2026 rimane valida.
Con la conclusione della vendita di NetCo avvenuta il 1° luglio, l’indebitamento finanziario netto rettificato After Lease del Gruppo TIM ServCo è pari a 8,1 miliardi di euro, in linea con le aspettative previste. Il Gruppo conferma inoltre le previsioni per l’intero esercizio, che per il 2024 stimano una crescita dei ricavi del 3-4% e una crescita dell’EBITDA After Lease del 8-9%. Si prevede che l’indebitamento finanziario netto After Lease sia inferiore o uguale a 2 volte l’EBITDA After Lease, stimato a circa 7,5 miliardi di euro.
Infine, dal calendario degli eventi societari approvato dal Consiglio di Amministrazione, è emerso che TIM ha programmato un consiglio di amministrazione per il 12 febbraio, durante il quale verranno approvati i risultati preliminari per il 2024 e il piano industriale per il periodo 2025-2027. Questi sviluppi evidenziano un momento di transizione per l’azienda, con focus sulla pianificazione futura e sulla gestione dell’indebitamento.