Gli utenti di TikTok negli Stati Uniti possono tirare un sospiro di sollievo: l’app è tornata online dopo un’interruzione volontaria durata 13 ore. Questa chiusura è stata causata dall’implementazione di una normativa che prevedeva misure punitive per l’azienda se non avesse ceduto le sue operazioni a un’entità non cinese entro il 19 gennaio, come stabilito dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Durante l’interruzione, un pop-up informava gli utenti sul motivo della chiusura, lasciando gli oltre 7 milioni di creatori americani nella preoccupazione per il proprio futuro.
Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, aveva inizialmente tentato di vietare TikTok nell’agosto 2020, citando preoccupazioni legate alla sicurezza dei dati, poiché l’app è di proprietà della società cinese ByteDance. Ora, sorprendentemente, Trump ha dichiarato la sua intenzione di firmare un ordine esecutivo per ritardare l’attuazione della legge, garantendo che le aziende che supportano TikTok non subiranno conseguenze legali. TikTok, da parte sua, ha espresso gratitudine per la “chiarezza e garanzia” fornite dal presidente, che ha permesso il ripristino del servizio.
Nonostante il ritorno in attività negli Stati Uniti, TikTok continua a operare in tutto il mondo, fatta eccezione per alcuni paesi in cui è vietato, come India, Iran e Russia. In Cina, la piattaforma è sostituita da un’app simile chiamata Douyin. Il governo americano resta sotto pressione su ByteDance affinché si separi dalle proprie operazioni negli Stati Uniti o riduca la raccolta di dati sensibili degli utenti americani. La situazione evidenzia le complessità geopolitiche e le preoccupazioni per la privacy dei dati, rendendo il futuro di TikTok un tema di dibattito costante negli Stati Uniti e non solo.
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