A Teramo, in Abruzzo, tre uomini sono finiti a processo con l’accusa di rapina, lesioni e sequestro di persona finalizzato all’estorsione ai danni di uomini gay rimorchiati su Grindr. Un copione ben collaudato che mirava a contattare e incontrare uomini in cerca di incontri occasionali in posti isolati con la promessa della riservatezza.
Facendo proprio forza sul bisogno di riservatezza e di discrezione da parte degli uomini incontrati, i tre finiti a processo, una volta che portavano le loro vittime in luoghi isolati, gli chiedevano soldi con minacce e violenze. Le somme richieste oscillavano dai 100 ai 400 euro.
Teramo: in tre a processo con l’accusa di rapina ai danni di gay rimorchiati su Grindr
“Una volta instaurato il contatto, le vittime – si legge su Gay.it – venivano condotte in luoghi isolati dove, anziché l’incontro promesso, si trovavano ad affrontare minacce e violenze con l’obiettivo di estorcere denaro, con somme che variavano dai 100 ai 400 euro. Nel caso in cui le vittime non fossero state in grado di fornire immediatamente la somma richiesta, erano costrette a recarsi al bancomat più vicino per prelevare il denaro, sempre sotto minaccia”.
Le vittime sono quattro ma nessuno ha deciso di costituirsi parte civile. I tre a processo sono ragazzi nigeriani richiedenti asilo. Le indagini, partite a febbraio dell’anno scorso, hanno arrestato i tre uomini che si trovavano due a Teramo e uno a Milano.
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