Matteo Salvini, dopo la sua assoluzione nel processo Open Arms, ha espresso il desiderio di tornare a guidare il Ministero dell’Interno. Tuttavia, i suoi alleati di governo, Forza Italia e Fratelli d’Italia, hanno chiarito che non ci sono attualmente le condizioni per un rimpasto ministeriale. Antonio Tajani, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, ha sottolineato che Matteo Piantedosi, l’attuale ministro dell’Interno, sta svolgendo un buon lavoro e che Salvini, al momento, è il ministro delle Infrastrutture, con compiti rilevanti, tra cui la costruzione del Ponte sullo Stretto.
Tajani ha invitato Salvini a concentrarsi sui suoi attuali doveri anziché insistere su un cambiamento al Viminale. Ha aggiunto che i rimpasti si effettuano quando ci sono problemi, e che l’attuale governo sta lavorando bene, quindi non ci sarebbero motivi per modificare l’esecutivo. Anche Fratelli d’Italia ha condiviso questa posizione, affermando che non ci sono le condizioni per un rimpasto e riconoscendo le ambizioni di Salvini, ma sottolineando la necessità di mantenere la stabilità dell’esecutivo.
Il presidente del gruppo FdI alla Camera, Bignami, ha evidenziato che eventuali sostituzioni nei ministeri devono avvenire solo se ci sono fondati motivi, e nel caso di un possibile cambio tra i ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture, sarebbe un rimpasto significativo che potrebbe interrompere il lavoro di due dicasteri chiave. Al momento, sembra che Salvini stia affrontando una situazione di isolamento, con scarse possibilità di trovare sostegno nella maggioranza per il suo desiderato ritorno al Viminale.
In sintesi, nonostante le ambizioni politiche di Salvini e le sue dichiarazioni pubbliche, la risposta dei suoi alleati di governo rimane ferma nel respingere l’idea di un rimpasto ministeriale. Entrambi i partiti al governo evidenziano l’importanza della stabilità e del buon funzionamento dell’attuale esecutivo, mettendo in discussione la necessità di cambiamenti significativi al momento attuale.