Una suora di 35 anni è accusata di aver rubato la carta di credito di una consorella e di aver prelevato 1.000 euro dal suo conto. L’incidente è avvenuto il 26 agosto in una struttura per anziani ad Albaro. Secondo la ricostruzione, la suora accusata avrebbe approfittato di un momento di distrazione della sua consorella, che aveva lasciato il portafoglio aperto nel proprio alloggio.
Dopo aver ottenuto la carta di credito, la suora ha effettuato due prelievi, ciascuno di 500 euro, in rapida successione. Il furto è stato scoperto dalla suora derubata, che ha successivamente sporto denuncia. La difesa della suora accusata sostiene che il gesto non fosse un vero furto, ma piuttosto un dispetto nei confronti della consorella. Tuttavia, nonostante questa giustificazione, le indagini sono continuate, e la suora potrebbe ora affrontare un processo.
L’avvocato della suora accusata, Matteo Carpi, ha confermato la versione della sua assistita, cercando di minimizzare l’accaduto. D’altro canto, il pubblico ministero Sabrina Monteverde ha manifestato scetticismo riguardo alla difesa e ha deciso di procedere con le indagini. La situazione è diventata di pubblico interesse, in particolare dopo un recente caso che ha coinvolto un’altra suora, Anna Donelli.
Il furto ha suscitato clamore all’interno della comunità e ha messo in luce questioni di fiducia e comportamento all’interno di un contesto che dovrebbe essere di supporto e cura. La persona coinvolta è ora in attesa di conoscere il suo destino legale e la vicenda evidenzia dinamiche complesse tra le consorelle, normalmente unite da una forte vocazione religiosa.