Oggi a Pescara è iniziata la 4ª edizione dell’Abruzzo Economy Summit, un’importante occasione di riflessione sul contesto economico nazionale e regionale e per individuare nuovi fattori di crescita, considerando soprattutto le sfide della transizione energetica e digitale e le direzioni per lo sviluppo delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale. L’assessore regionale Tiziana Magnacca ha aperto l’evento, evidenziando temi cruciali come le infrastrutture critiche, il ruolo delle ferrovie, la rigenerazione urbana, l’innovazione, la competitività e l’export.
Il vice ministro Valentino Valentini ha illustrato che nei prossimi due anni, il piano 4.0 e la Transizione 5.0 mobiliteranno quasi 13 miliardi di euro, sottolineando l’importanza di affrontare una serie di sfide per aumentare la competitività internazionale dell’Italia. Ha affermato che l’integrazione tra innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione è fondamentale per valorizzare i settori chiave del Paese, garantendo al contempo sicurezza economica e benessere sociale.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha sollecitato la Commissione europea a rivedere l’agenda del settore automotive, avvertendo che gli obiettivi ambiziosi dell’Europa possono gravare pesantemente sulle imprese, con rischi di chiusure e ricorso agli ammortizzatori sociali. Ha richiesto un ripensamento della transizione ecologica verso l’elettrico, auspicando che la sostenibilità includa anche una dimensione sociale.
Anche il ministro Adolfo Urso ha messo in evidenza l’importanza del settore export abruzzese, in particolare per i comparti farmaceutico e automotive, e ha confermato il dialogo in corso tra il governo e Stellantis riguardo alla crisi del settore. Urso ha sottolineato l’eccellenza dello stabilimento di Atessa, che ha sempre dimostrato centralità anche nei confronti del governo e della regione, segnalando però che il recente utilizzo degli ammortizzatori sociali è un indicativo preoccupante. Ha evidenziato l’importanza di adottare una posizione assertiva nel modificare il percorso del Green Deal a livello europeo, invitando a garantire investimenti e sviluppo per il territorio, in particolare per quanto riguarda i veicoli commerciali.