Il testo analizza il crescente legame tra le formazioni ultras e la criminalità organizzata in Italia, evidenziando come gli eventi recenti a Cernusco sul Naviglio, Milano, e il contesto di Roma, mostrino un intreccio tra sport e delinquency. La violenza è emersa come fenomeno ricorrente, con l’omicidio di Antonio Bellocco, collegato alla Curva Nord dell’Inter e alla ‘Ndrangheta, che si aggiunge ad altri crimini, inclusi quelli legati all’omicidio del leader ultras Vittorio Boiocchi.
Il conflitto tra le diverse fazioni ultras, come gli Irriducibili della Lazio, culminato nell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, mette in luce una rete criminale ben strutturata che coinvolge anche altre curve calcistiche, come quelle del Milan e della Roma. L’elemento monetario risulta predominante, con il controllo del territorio e delle risorse economiche che superano le rivalità calcistiche tradizionali. Nonostante un forte radicamento di idee politiche, in particolare l’estrema destra, le motivazioni per cui i gruppi ultras operano spesso derivano da interessi economici e criminali.
Un rappresentante della Digos sottolinea che gli affari illeciti legati al tifo non sono altro che un’estensione di attività criminali più ampie, in cui le curve calcistiche fungono da punto di reclutamento sia per la manovalanza che per le menti strategiche. Gli stadi diventano così luoghi di incontro per individui legati a reti di spaccio, estorsioni e altre attività illecite, confermando una connessione tra il mondo del tifo e la criminalità organizzata.
Inoltre, si osserva come l’intensificarsi dell’attività criminale porti a una maggiore interazione tra gruppi diversi, sia attraverso alleanze che attraverso rivalità. La visione romantica e idealistica delle curve ultras come comunità identitarie rischia di offuscare la realtà della predominanza degli interessi economici e criminali dietro le loro azioni, evidenziando che in città come Milano, Roma, Napoli e Palermo, dove la criminalità organizzata è più penetrante, il mercato del tifo e della violenza sembra intrecciarsi sempre di più con affari illeciti. In sostanza, il testo denuncia un allarmante avvicinamento tra sport, violenza e mafia, suggerendo che la vera motivazione alla base delle interazioni ultras è principalmente il profitto economico.