Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e segretario di Alternativa Popolare, è attualmente sotto accusa per evasione fiscale. La procura ha richiesto il rinvio a giudizio per presunti irregolarità nel pagamento delle tasse relative all’università telematica da lui fondata, la Nicolò Cusano (Unicusano). L’accusa emerge in prossimità delle elezioni regionali in Umbria, dove Bandecchi si è unito alla coalizione di centrodestra.
L’inchiesta è iniziata il 18 gennaio 2023, quando la guardia di finanza ha sequestrato 21 milioni di euro a Unicusano per un mancato versamento dell’Ires, che sarebbe dovuto essere versato dopo che l’università ha sospeso le sue finalità educative e sociali nel 2011. Secondo la procura, Bandecchi è stato l’amministratore di fatto dell’università tra il 2018 e il 2021, anni in cui è contestato il mancato versamento dell’Ires, per un totale di 13,8 milioni di euro evasi.
Nonostante frequenti cambi di ruoli all’interno dell’università, che hanno coinvolto altri tre imputati, Bandecchi è ritenuto responsabile. Le irregolarità fiscali risalirebbero a diversi periodi, con il primo episodio registrato nel 2018 e l’ultimo nel 2022. Bandecchi ha reagito alla richiesta di rinvio a giudizio con post sui social, esprimendo scetticismo nei confronti delle autorità e affermando che la giustizia in fin dei conti premierebbe la sua innocenza. Ha anche dichiarato di essere disposto ad affrontare eventuali conseguenze penali, evidenziando un atteggiamento provocatorio e ribelle nei confronti dell’accusa.
In un contesto di crescente tensione politica, Bandecchi ha accusato il Partito Democratico (Pd) e il Movimento 5 Stelle (M5S) di tentare di ostacolarlo, creando polemiche a ridosso delle elezioni. La vicenda di Bandecchi ha sollevato una serie di interrogativi sulla trasparenza e sulla legalità nella gestione delle istituzioni educative e ha attirato l’attenzione dei media, in un momento delicato per la sua carriera politica.