statuetta 3000 anni trovata lago di bolsena v3 736179



statuetta 3000 anni trovata lago di bolsena v3 736179

Il lago di Bolsena è uno dei più famosi laghi vulcanici dell’Italia centrale ed è noto da secoli per essere uno dei siti archeologi più importanti della penisola. Basti pensare che sulle sue sponde vivevano gli antenati degli antichi etruschi e romani, migliaia di anni fa.

Recentemente, nei pressi del lago, è stata individuata una piccola statuetta di argilla, risalente a oltre 3.000 anni fa. Secondo gli esperti, essa raffigura un’antica dea, di cui è difficile identificare il nome, mentre sono diversi gli archeologi che credono che la statua, per quanto abbozzata, potesse essere una statuetta votiva.

I lineamenti della divinità sono irriconoscibili, ma ciò che c’è di particolare in questa scoperta è che sulla superficie argillosa della statua sono ancora impresse – dopo migliaia di anni – le impronte del suo creatore.

“Si tratta di una scoperta eccezionale, unica nel suo genere”, hanno affermato gli archeologi che hanno studiato attentamente la statua, all’interno di un post social. “Il suo ritrovamento mostra aspetti della vita quotidiana dell’Italia della prima età del ferro, di cui si sa estremamente poco”.

È probabile che la statuetta – lunga 15 cm – fosse anche “vestita” con un abbigliamento su misura realizzato ad hoc, pensato esclusivamente per questa tipologia di statue (in modo molto simile ai vestiti indossati dalle nostre Barbie).

Gli storici inoltre credono che l’artista che ha realizzato quest’opera appartenesse alla cultura villanoviana, che in seguito sarebbe maturata nella più celebre e complessa cultura etrusca.

Questo popolo è stato molto importante per la storia del nostro paese come per la stessa storia di Roma. Alcuni dei mitici re che governarono Roma furono infatti etruschi e molte città dell’Italia centrale e settentrionale furono fondate da coloni provenienti da città etrusche della Toscana.

Il ritrovamento è comunque avvenuto tra le rovine sommerse di un sito archeologico ancora parzialmente inesplorato (sito di Gran Carro), che secondo gli archeologi potrebbe ancora nascondere qualche sorpresa.



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