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sabato, 26 Aprile, 2025
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‘Spara a Giorgia’, indagine per minacce al premier dopo la scritta choc

La procura di Milano ha avviato un’inchiesta a carico di ignoti riguardo alla scritta “Spara a Giorgia” apparsa su una vetrina di una banca in piazzale Lagosta durante la manifestazione per la Palestina del 12 aprile. Tale messaggio è punibile ai sensi dell’articolo 338 del codice penale, che prevede pene da uno a sette anni per chi utilizza violenza o minacce verso enti politici o amministrativi.

Nel contesto delle indagini, sei persone sono state iscritte nel fascicolo con accuse di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. La polizia ha denunciato cinque uomini e una donna, di età tra i 19 e i 30 anni, per resistenza a pubblico ufficiale. Uno di questi indagati è stato accusato anche di danneggiamento, mentre un altro deve rispondere del possesso di un coltello a serramanico.

Le registrazioni del corteo hanno inoltre rivelato immagini di un poliziotto con un giubbotto nero recante l’immagine di un’aquila e il motto “Narodowa duma”, riconducibile a gruppi di estrema destra attivi in Polonia. L’interesse della procura e l’attenzione della polizia riguardano quindi sia la scritta minacciosa sia il comportamento di alcune persone durante la manifestazione, sottolineando la gravità delle azioni e la necessità di indagini approfondite per garantire la legalità e la sicurezza pubblica.

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