In India, e in particolare nel Kerala, la situazione sanitaria è critica a causa del virus Nipah, un patogeno trasmesso principalmente dai pipistrelli. Il Ministero della Salute italiano avverte che il contagio può avvenire anche tramite alimenti contaminati e, in rare occasioni, da uomo a uomo. Negli ultimi mesi, l’allerta è aumentata, specialmente dopo la morte di un ragazzo di 14 anni, che ha portato alla quarantena di circa 200 persone e all’adozione di misure preventive come l’obbligo di mascherine nelle scuole e la chiusura di alcuni istituti.
Il virus Nipah ha già causato epidemie in passato, specialmente in Bangladesh, e i suoi sintomi possono essere confusi con quelli dell’influenza, quali febbre, mal di testa, e dolori muscolari. Tuttavia, può portare a forme gravi come encefalite e polmonite. Il periodo di incubazione è variabile, e i tassi di mortalità possono raggiungere il 100%, a seconda delle capacità di diagnosi e trattamento disponibili. Attualmente, non esistono vaccini o cure specifiche, e il trattamento si basa sulla gestione dei sintomi.
Matteo Bassetti, infettivologo, sottolinea che la situazione merita attenzione a causa della somiglianza del virus Nipah con il SARS-CoV-2, soprattutto per la sua capacità di trasmissione interumana. L’alta mortalità associata al virus è un altro fattore di preoccupazione; i tassi variano dal 30% al 40%. Sebbene la situazione sia critica solo in India, vi è preoccupazione mondiale in seguito all’esperienza della pandemia di COVID-19.
Bassetti chiarisce che non ci sono metodi definitivi per distinguere l’infezione da Nipah da altre malattie virali, e i soggetti più a rischio includono non solo gli anziani, ma anche giovani, come dimostrano i recenti decessi nel Kerala. Le attuali strategie di cura si concentrano sul supporto dei sintomi, poiché non sono disponibili antivirali efficaci contro il Nipah.
In conclusione, l’emergenza del virus Nipah in India richiede monitoraggio e attenzione, data la sua potenziale gravità e la difficoltà nel gestire l’infezione senza terapie specifiche.