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mercoledì, 26 Marzo, 2025
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Sinner e la squalifica, parla la Wada: “Non è doping”

Il caso di Jannik Sinner non è collegato al doping, secondo l’Agenzia mondiale antidoping (Wada). Dopo che Sinner è risultato positivo al clostebol nel marzo 2024 a causa di una contaminazione da una crema usata dal suo fisioterapista, è stata comminata una squalifica di tre mesi. L’International Tennis Integrity Agency non aveva inizialmente sospeso il giocatore italiano, ma la Wada ha presentato ricorso alla Corte arbitrale dello sport (Tas), chiedendo una squalifica da uno a due anni. Tuttavia, è stata concordata una sospensione immediata di tre mesi, dal 9 febbraio al 4 maggio, consentendo a Sinner di partecipare al Roland Garros.

La sanzione ha suscitato critiche da parte di giocatori come Novak Djokovic. Ross Wenzel, consulente generale della Wada, ha dichiarato che la sanzione è appropriata: “Questo caso era a un milione di miglia dal doping”. Ha aggiunto che il feedback scientifico indica che non può essere considerato un caso di doping intenzionale. La Wada ha ricevuto opinioni contrastanti, alcuni ritengono la sanzione troppo severa, mentre altri la considerano insufficiente. Wenzel sottolinea che la valutazione è stata fatta tecnicamente e operativamente, senza farsi influenzare dall’opinione pubblica o politica. La decisione finale riflette la complessità del caso, evidenziando un equilibrio tra giustizia e passione che circonda il mondo del tennis.

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