Oggi è uscito il nuovo singolo di Fedez intitolato “Allucinazione Collettiva”, annunciato dal rapper milanese sui social nel pomeriggio precedente. Dopo il suo post, Selvaggia Lucarelli ha condiviso un’anticipazione del testo, evidenziando una contraddizione tra le affermazioni di Fedez sulla sua vita privata, come il fatto che “i figli non si toccano” e che Chiara Ferragni resterà sempre la donna più importante per lui. Sebbene il singolo sia finalmente uscito, la versione finale non contiene riferimenti ai figli Leone e Vittoria. La Lucarelli ha spiegato che, a seguito delle recenti vicende riguardanti Ferragni, Fedez ha deciso di rimuovere la parte originale del testo che menzionava i bambini.
Selvaggia Lucarelli ha anche condiviso su Instagram la porzione di testo che è stata esclusa dalla versione pubblicata. Questo estratto esprime sentimenti di frustrazione e vulnerabilità: Fedez parla di ferite emotive, conflitti familiari e del peso del patriarcato. Le sue parole evidenziano un desiderio di affrontare il dolore che ha vissuto e la percezione distorta che i media danno della sua vita. Fedez, colpito da una narrazione che lo ritrae come un Peter Pan dedito a fugaci storie d’amore e come un uomo che ha lasciato la moglie in un momento difficile, risponde con sincerità, rivelando la sua sofferenza e le esperienze dolorose che ha affrontato.
Il testo include frasi toccanti che parlano di lutti personali e di un padre “ferito”, suggerendo che ci sono momenti nella sua vita che ha faticato a elaborare, compresi pensieri di suicidio. Nonostante tutto, il rapper riconosce le cose belle che ha ricevuto e dichiara una sorta di gratitudine verso le esperienze vissute, anche se queste sono accompagnate da un profondo dolore.
L’uscita di “Allucinazione Collettiva” ha suscitato un ampio dibattito sui social, mostrando come la musica di Fedez continui a trascendere la semplice intrattenimento, affrontando temi complessi e profondi legati alla sua vita personale e alle aspettative sociali. I fan e i critici sembrano concordare con la sua vulnerabilità e il suo desiderio di autenticità nelle sue opere.