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martedì, 18 Febbraio, 2025
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Separazione delle carriere, il parere favorevole della Camera

La Camera dei Deputati ha approvato la riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati, con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti. Questo passaggio rappresenta la prima delle quattro letture necessarie, e ora il testo dovrà essere esaminato dal Senato. La riforma è sostenuta dai partiti della maggioranza e da Azione e Più Europa nell’opposizione. Italia Viva si è astenuta, mentre Pd, M5S e AVS hanno votato contro.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha definito questa giornata come storica e un sogno realizzato dopo trent’anni di attesa. Ha citato esempi di paesi con democrazie consolidate, dove la separazione delle carriere è già una realtà. Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia, ha parlato di un “snodo epocale” e di un passo verso una giustizia più liberale ed equa.

Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha affermato che questa riforma non è diretta contro qualcuno ma mira a migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e garantire la terzietà del magistrato. Ha sottolineato che si tratta di uno dei punti chiave del programma di Forza Italia, dedicando il successo a Silvio Berlusconi. Francesco Paolo Sisto ha descritto l’approvazione come una vittoria per il centrodestra e per la giustizia calibrata sui diritti dei cittadini.

Tuttavia, non mancano le critiche. Antonio D’Alessio di Azione ha espresso la propria amarezza per la mancanza di un dibattito sereno in Parlamento, mentre Federico Cafiero de Raho del Movimento 5 Stelle ha messo in discussione l’impatto della riforma sulla separazione dei poteri, avvertendo che potrebbe portare a un controllo della politica sulla magistratura. Debora Serracchiani del Pd ha anche sottolineato come questa riforma non solo indebolisca il potere giudiziario, ma sembri avere un intento punitivo.

L’Associazione nazionale magistrati ha manifestato una profonda preoccupazione per i rischi che questa riforma comporterebbe per l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Hanno dichiarato che la separazione delle carriere potrebbe isolare il pubblico ministero, minando la sua funzione di garanzia per i cittadini. La riforma, pertanto, non è vista come un miglioramento del servizio giustizia, ma come una misura che potrebbe risultare dannosa per l’ordinamento giuridico italiano.

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