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Sei anni di carcere per Matteo Salvini: accusa di sequestro nel caso Open Arms

Il pubblico ministero ha chiesto una condanna di sei anni di reclusione per Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. L’accusa riguarda il blocco dello sbarco di 147 migranti dalla nave Open Arms a Lampedusa nel 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno. I migranti sono rimasti a bordo dell’imbarcazione per 19 giorni prima di poter sbarcare, durante i quali hanno vissuto condizioni difficili.

Durante la requisitoria al processo di Palermo, il sostituto procuratore Geri Ferrara ha sottolineato l’importanza dei diritti umani e la necessità di salvare le persone in mare, indipendentemente dalla loro condizione. Salvini, invece, giustificò il suo operato affermando di aver bloccato lo sbarco per organizzare la redistribuzione dei migranti in altre nazioni europee. Tuttavia, secondo la Procura, Salvini avrebbe violato il diritto internazionale e la legge italiana, che obbligano a garantire un “luogo sicuro” per i migranti salvati in mare.

La difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha contestato le accuse, affermando che le decisioni riguardo alla gestione degli sbarchi furono collettive e parte della politica migratoria del governo. La Procura, tuttavia, ha messo in evidenza come le decisioni operative fossero sotto il diretto controllo del ministro. Questo ha portato a un acceso dibattito tra accusa e difesa, con quest’ultima che sostiene che il processo sia un attacco alla linea politica dell’amministrazione di allora.

Salvini ha ribadito la sua posizione, affermando che rifarebbe tutto e che il processo rappresenta un tentativo politico di eliminare i rivali attraverso mezzi giudiziari. La vicenda ha attirato ulteriore attenzione, soprattutto con l’annuncio della testimonianza dell’attore Richard Gere, che sarà presente in aula il 23 ottobre, come parte del processo riguardante i 147 migranti. La questione, quindi, resta al centro del dibattito pubblico, sollevando interrogativi sulla gestione delle migrazioni e i diritti umani.

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