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domenica, 9 Febbraio, 2025
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‘Scudo penale’? Rischio di incostituzionalità per i medici del Covid sfumò

L’idea di un possibile scudo penale per le forze dell’ordine è attualmente allo studio del governo italiano, ma la proposta normativa non è ancora stata resa pubblica, rendendo difficile una valutazione tecnica. Gian Luigi Gatta, professore di diritto penale all’Università di Milano, avverte che la creazione di uno scudo penale è a rischio di incostituzionalità.

Gatta sottolinea che la Costituzione stabilisce il principio di obbligatorietà dell’azione penale, secondo cui gli autori di reati devono essere iscritti nel registro degli indagati senza discrezionalità. Derogare a questa regola per le forze dell’ordine violerebbe sia il principio di obbligatorietà dell’azione penale (art. 112) che il principio di uguaglianza (art. 3), dal momento che non si spiega perché solo per le forze dell’ordine debbano esistere eccezioni.

Inoltre, secondo Gatta, uno scudo simile contrasterebbe con la protezione dei diritti umani fondamentali, come la vita e l’integrità fisica, impedendo di avviare procedimenti per valutare possibili violazioni da parte degli agenti statali. La questione è di particolare rilevanza in riferimento a casi emblematici come quelli del G7 di Genova, Cucchi e Aldrovandi. Gatta ricorda che, durante la pandemia, si era già esclusa la possibilità di escludere procedure penali in caso di morti legate alla gestione del COVID-19.

L’avvio di un procedimento penale è necessario per accertare la verità e tutelare sia le presunte vittime sia i presunti colpevoli. Anche la riforma Cartabia ha stabilito che la mera iscrizione nel registro degli indagati non comporta conseguenze negative in vari ambiti.

Esistono già nel codice penale disposizioni simili, come lo scudo per i medici che seguono protocolli specifici. Anche se sono protetti da conseguenze penali legate alla colpa lieve, sono comunque soggetti all’iscrizione nel registro degli indagati. Gatta avverte che creare uno scudo per le forze dell’ordine sarebbe problematico e richiede un’analisi attenta dei principi costituzionali e dei diritti sovranazionali. Infine, il professore fa notare che il disegno di legge sicurezza già prevede il rimborso delle spese legali per le forze dell’ordine accusate di reati durante il servizio, sollevando interrogativi sull’opportunità di uno scudo penale.

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