La polizia ha arrestato tre ultras della Lazio e tre della Roma in relazione ai violenti scontri avvenuti prima del derby tra le due squadre, disputatosi il 13 aprile. Le autorità stanno identificando molti altri tifosi, compresi alcuni stranieri. Gli incidenti hanno portato a ventiquattro poliziotti feriti, vetrine di negozi infrante e veicoli danneggiati, specialmente nell’area di Ponte Milvio e Cardinal Consalvi.
In risposta agli scontri, il Ministero dell’Interno ha vietato la trasferta per i tifosi di Lazio e Roma per le prossime tre partite e ha annunciato che, a partire dalla stagione calcistica 2025-2026, le partite ad alto rischio, come il derby romano, non si svolgeranno più in orario serale. Le violenze sono iniziate alle 17:30, quando circa 500 ultras della Roma, partiti da piazza Mancini, hanno cercato di raggiungere Ponte Milvio, dove si trovavano i tifosi laziali, attaccando le forze dell’ordine. Circa 1000 ultra della Lazio, richiamati dal movimento dei romanisti, hanno provato a scontrarsi con i tifosi giallorossi, ma grazie all’intervento della polizia lo scontro è stato evitato.
Le indagini, condotte dalla Digos della Questura di Roma, hanno portato all’individuazione di sei partecipanti alle violenze, noti alle forze dell’ordine e appartenenti a gruppi oltranzisti. I sei uomini, già gravati da provvedimenti di Daspo, sono stati filmati mentre compivano atti violenti contro persone e cose e sono stati arrestati in flagranza di reato.