La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha risposto alle accuse del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, riguardo ai disordini avvenuti in città. Lepore ha criticato il governo, in particolare il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per la gestione dell’ordine pubblico durante una manifestazione di CasaPound e della Rete dei Patrioti, contrapposta da antagonisti violenti. Meloni ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, sottolineando i rischi corsi dagli agenti durante gli scontri, e ha descritto le accuse del sindaco come “una carta della disperazione della sinistra”.
Meloni ha difeso il suo governo e ha messo in discussione le affermazioni di Lepore, chiedendo coerenza per chi accusa in pubblico mentre cerca collaborazione in privato. Ha affermato che insinuazioni di violenze fasciste emergono sempre durante le campagna elettorali, sottolineando che i cittadini hanno compreso questo gioco politici. Ha dichiarato che il focus deve essere sul futuro dell’Emilia Romagna, piuttosto che sugli scontri ideologici.
Il ministro Piantedosi ha risposto a Lepore, esprimendo sorpresa per le sue dichiarazioni, sottolineando che il governo ha sempre collaborato con la città, in particolare durante le recenti emergenze come l’alluvione. Ha respinto le affermazioni di Lepore riguardo a presunti divieti o ingerenze centralistiche, confermando che non erano stati richiesti divieti per la manifestazione. Piantedosi ha concluso auspicando che la conclusione della campagna elettorale riporti focus all’impegno istituzionale per il bene dei cittadini.
Lepore ha risposto, confermando la sua opposizione allo svolgimento della manifestazione in piazza a causa dei rischi per la sicurezza. Ha spiegato che in una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, era emersa una curva di consenso per evitare che la manifestazione si svolgesse nel centro di Bologna. Ha insinuato che ci siano stati interventi dal governo a livello nazionale, sottolineando che i gruppi di destra hanno deciso di manifestare nella città senza un’adeguata gestione dell’ordine pubblico, il che solleva questioni importanti da riflettere.