Si preannuncia agitazione nel settore delle farmacie private, con circa 60mila dipendenti che il 6 novembre parteciperanno a uno sciopero di 24 ore. Questa azione è stata indetta dalle federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a seguito della rottura delle trattative con Federfarma per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto. Le farmacie coinvolte sono oltre 18mila e il servizio rimarrà garantito, pur potendo verificarsi disagi e sospensioni di alcuni servizi aggiuntivi, come vaccinazioni e monitoraggi in telemedicina.
Il fermo dei lavoratori si concretizza a causa della proposta economica avanzata da Federfarma, che ha offerto un aumento di 180 euro lordi complessivi nei prossimi tre anni, considerata “inadeguata” dai sindacati. Questi ultimi hanno sottolineato l’importanza delle farmacie come presidi sanitari e sociali e hanno chiesto il rispetto e il riconoscimento delle professionalità presenti nel settore.
Federfarma ha risposto evidenziando che la richiesta sindacale di un aumento di 360 euro mensili risulta insostenibile per molte farmacie, in particolare quelle che operano in aree meno servite. Ha inoltre fatto presente come l’iniziativa di sciopero possa ostacolare ulteriormente il processo di rinnovo contrattuale. Nonostante questo, il 6 novembre i cittadini potranno comunque accedere alle farmacie per la dispensa dei farmaci, poiché sono garantiti i servizi essenziali.
