“Simona Agnes ritirerà la candidatura a presidente del cda Rai?” È difficile che succeda, secondo Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato e membro della Vigilanza Rai, che ha parlato con Adnkronos. Gasparri sottolinea che può decisamente smentire i rumor che circolano. Secondo lui, il vero rischio è che la Vigilanza non si riunirà più, a causa dell’atteggiamento ostinato di alcune opposizioni. Ha spiegato che, se continua questa situazione, la Vigilanza perderà la sua funzionalità, suggerendo che non è compito suo vigilare sull’arroganza altrui.
Gasparri afferma che la questione riguardante Agnes è da considerarsi totalmente esclusa, ma avverte che sarà la Vigilanza a trovarsi in difficoltà se continuerà a diventare un luogo di vendette. Le parole di Gasparri hanno suscitato reazioni, in particolare dal Movimento 5 Stelle (M5S). Dario Carotenuto, capogruppo M5S nella Commissione di vigilanza Rai, ha risposto alle dichiarazioni di Gasparri, affermando che se quest’ultimo non ha voglia di lavorare in Commissione, dovrebbe dimettersi o restituire il suo stipendio. Carotenuto considera le minacce di Gasparri, relative alla non convocazione della Vigilanza, irrilevanti e punta il dito contro il fatto che Gasparri confonda l’incardinamento delle riforme con una merce di scambio per le nomine più vantaggiose per lui. Secondo Carotenuto, la situazione non è un mercato e, nonostante Gasparri possa avere esperienza nel trattare, le sue affermazioni sono fuori luogo.
La situazione all’interno della Vigilanza Rai è tesa e nelle prossime settimane si vedrà se ci saranno sviluppi significativi, soprattutto in vista della riunione dell’11 dicembre, dove si dovrà votare per la presidenza Rai. Restano da chiarire le posizioni delle varie forze politiche e se, come sostiene Gasparri, il confronto possa deteriorarsi ulteriormente, portando a una paralisi del lavoro della Commissione stessa. La questione Agnes potrebbe quindi diventare un elemento secondario in un contesto già complesso e conflittuale.