Alcune presenze al Festival di Sanremo, se confermate, rischierebbero di introdurre alcuni fatti e alcune circostanze “idonee ad alterarne in maniera significativa la mission” indicata dal Regolamento del Festival e, tra questi, si colloca in prima linea il presidente dell’Ucraina Vladimir Zelensky. Questo l’assunto alla base della diffida presentata oggi alla Rai dall’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi con la quale l’Associazione ha diffidato i vertici Rai, la Commissione di Vigilanza e la Commissione Stabile per il Codice Etico Rai ad avviare un procedimento urgente finalizzato a verificare i presupposti giuridici e normativi e valutare la correttezza delle scelte espletate dalla Direzione Artistica di Sanremo con rifermento alla scelta degli ospiti.
Nel documento, di cui l’Adnkronos ha preso visione, si legge che “il rischio di spettacolarizzazione della guerra è in re ipsa contrario a Sanremo ed al codice etico, in quanto non è Sanremo il luogo in cui far incontrare (e per il contraddittorio sarebbe doveroso se si vuole fare informazione) due Presidenti di due Stati in Guerra, altrettanto evidente è il rischio di incentivare invece l’odio razziale“.
Nello specifico, spiega l’associazione degli Utenti RadioTv, “visionando il Regolamento di Sanremo per come aggiornato per l’anno 2023, non si può che attribuire rilevanza alle seguenti condizioni caratterizzanti la mission del festival, ovvero ‘tutela dei minori, pubblicità, diretta e indiretta, e più in generale relativa alle comunicazioni commerciali e product placement, divieto di discriminazioni, di incitamento alla violenza e all’odio, tutela delle minoranze, onorabilità delle persone, diritto alla riservatezza dei dati personali, pluralismo, proprietà intellettuale, diritto d’autore e diritti connessi, nonché alle previsioni del Codice Etico Rai“.
Considerazioni che, viene spiegato nella diffida dell’Associazione Utenti dei Servizi radiotelevisivi che l’Adnkronos ha visionato in anteprima, “acquistano il carattere dell’urgenza e pericolosità laddove è stato paventato il rischio di affrontare la grave questione guerra nell’ambito di Sanremo con modalità (intervista al Presidente ucraino) che invece rischiano di snaturare Sanremo e diffondere messaggi di propaganda bellica invece da eliminare in radice“. “Se a Sanremo si vuole, come si dovrebbe, mandare un messaggio di pace che lo si faccia con l’unica cosa capace di raggiungere tutti senza condizionamenti ma in maniera imparziale e pacifica: la musica e quindi con l’impegno di cantanti a scrivere e cantare una canzone che sia da inno alla pace e al rispetto degli altri”, scandisce l’associazione che tutela gli utenti tv.
Ad oggi, è il parere dell’organismo a tutela degli utenti televisivi, “il rischio concreto è che a Sanremo si dia la possibilità di strumentalizzare la guerra pur di fare audience, ma con il rischio di proiettare all’estero una immagine dell’Italia distanza dai doverosi inni alla pace che invece dovrebbero caratterizzarne la sua posizione”. Oltre al presidente ucraino, nel mirino della diffida alla Rai dell’Associazione c’è anche la presenza di Fedez all’Ariston. Tra le altre cose, analizzando una serie di articoli usciti nei giorni scorsi che hanno visto coinvolto il rapper sulla vicenda di Emanuela Orlandi, “si dà atto di alcune dichiarazioni del rapper Fedez, che in relazione ad una tematica molto delicata ha utilizzato parole e toni che – se riprodotti a Sanremo – violerebbero in maniera evidente i sopra richiamati principi etici e regolamentari”, spiega l’Associazione. Per tali motivi, “e conseguentemente accertare se nella Mission siano state rispettate le finalità del regolamento 2023 ed il Codice Etico Rai, il tutto anche con specifico riferimento alle figure degli Ospiti Fedez e Zelensky per i quali si chiede sin da ora la loro esclusione tra i possibili partecipanti alla Kermesse canora”, conclude la diffida.