Il Codacons mette nel mirino le giurie di Sanremo 2023: occhi puntati su demoscopica e sala stampa.

Non c’è solo Fedez nel mirino del Codacons. L’associazione che tutela i diritti dei consumatori ha deciso di attaccare anche il Festival di Sanremo 2023, diffidando la Rai per un aspetto in particolare: quello relativo alle giurie. A far drizzare le antenne dei dirigenti dell’associazione sono state soprattutto due delle giurie chiamate in causa nella kermesse: la celebre demoscopica e quella della sala stampa. Scopriamo insieme cosa chiede il Codacons alla Rai, per vigilare sulla correttezza delle valutazioni nella gara canora.

Codacons contro Sanremo 2023: nel mirino le giurie

Come ben sappiamo, da anni ormai a votare a Sanremo è chiamata anche la demoscopica, una giuria formata da fruitori di musica scelti da società esterne, da sempre criticata dal resto del pubblico. Secondo il Codacons, la Rai dovrebbe rendere pubblici i criteri di selezione per poter entrare in questa giuria.

Amadeus
Amadeus

La seconda giuria messa nel mirino è stata quella della sala stampa. L’associazione ha in particolare chiesto alla Rai di rendere nominali e palesi i voti della giuria formata dai giornalisti, per una maggiore equità possibile.

Giurie criticate: arriva la risposta della Rai?

Al momento, in attesa di poter conoscere l’eventuale risposta della Rai, resta la discussione sulla correttezza o meno delle richieste del Codacons. Se la demoscopica da anni fa discutere il pubblico da casa, non avendo la Rai mai espresso chiaramente quali siano i criteri per poter far parte di questo sparuto gruppo di ascoltatori di Sanremo e “fruitori abituali” di musica, scelti da società esterne, la stampa non si è trovata d’accordo con le rimostranze mostrate contro la giuria dei giornalisti.

Al di là di quanto verrà dichiarato nei prossimi giorni, comunque, è molto difficile che possa esserci un cambiamento a poche ore dall’inizio della kermesse. Resterà dunque una battaglia per il momento priva di esito, adatta per alimentare ancora la discussione nella settimana mediaticamente più chiacchierata dell’anno.

Fonte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *