Contrordine sulla sospensione del nuovo tariffario che doveva entrare in vigore ieri. Oggi il Tar del Lazio ha accolto l’istanza di revoca, confermando la fissazione della Camera di consiglio per il 28 gennaio. Il Tar ha evidenziato che l’istanza di revoca era stata inviata al relatore verso le 11:30 del 31 dicembre e non si sono ravvisati i presupposti per un’audizione informale delle parti. Questa decisione è avvenuta dopo che il ministero della Salute, tramite l’Avvocatura dello Stato, ha presentato un’istanza di revoca dell’ordinanza sospensiva del Tar.
Il tribunale ha considerato la gravità delle conseguenze derivanti dalla sospensione del decreto. Un blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione comporterebbe disservizi per gli utenti, ritardi nelle prestazioni e, in ultima analisi, un impatto negativo sulla salute dei pazienti. I cittadini continuano a rimanere in una situazione di incertezza riguardo ai loro bisogni di salute. In diverse regioni sono stati segnalati problemi nella prenotazione di esami e visite, un fatto che preoccupa anche i medici di famiglia. La nuova decisione del Tar del Lazio ha generato attese e preoccupazioni su come evolverà la situazione nel prossimo futuro. Il 2025 si sta profilando come un anno problematico.
Il nuovo decreto prevedeva l’aggiornamento di 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, su un totale di 3.171 tariffe che compongono il nomenclatore, corrispondente al 35% del totale. L’anno 2025 avrebbe potuto rappresentare un punto di svolta, ponendo fine a lunghi periodi di attesa: 28 anni per il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e 25 anni per l’assistenza protesica. La situazione attuale mette in evidenza le sfide legate alla riforma del sistema sanitario, sottolineando l’urgenza di una soluzione che possa garantire un servizio adeguato ai cittadini. Le aspettative erano alte e ora ci si chiede come il sistema riuscirà a rispondere a queste necessità, in un contesto già complesso e carico di criticità.