La Lega si trova a un bivio riguardo a Donald Trump. Da un lato, il leader Matteo Salvini e il generale Roberto Vannacci applaudono al suo ritorno alla presidenza degli Stati Uniti. Dall’altro lato, il governatore del Veneto, Luca Zaia, esprime timori significativi, in particolare per ciò che concerne l’impatto economico dei nuovi dazi che Trump potrebbe reintrodurre. Zaia ha lanciato un appello a Giorgia Meloni, sottolineando che le aziende venete, che esportano negli Stati Uniti, potrebbero subire gravi perdite a causa di tali misure.
Salvini ha recentemente manifestato il suo entusiasmo per Trump, persino imitandolo durante una sessione alla Camera, ma ha notato che non tutti i membri del centrodestra condividono il suo entusiasmo. La tensione all’interno del Carroccio è palpabile: mentre il segretario e Vannacci sostengono Trump, Zaia resta allarmato per le possibili conseguenze economiche.
In un’intervista rilasciata al Foglio, Zaia ha affermato che i dazi americani destano preoccupazione e ha esortato Meloni ad utilizzare i suoi rapporti personali per facilitare il dialogo con Trump in nome dell’Europa. Secondo Zaia, l’Italia potrebbe giocare un ruolo fondamentale, dovendo “fare l’Europa” e avere Meloni come interlocutrice privilegiata, in virtù della sua posizione unica di non aver mai offeso Trump.
L’export delle aziende venete verso gli Stati Uniti è significativo, superando i 7,5 miliardi di euro nel 2023. Di questi, 600 milioni provengono da vino e prosecco, che potrebbero essere tra i prodotti più colpiti dai nuovi dazi. Inoltre, altre industrie chiave della regione, come macchinari, biomedicale, moda e fashion, rischiano di essere influenzate negativamente. Zaia menziona che il 30% dell’export della regione è diretto verso gli Stati Uniti, inclusi prodotti come trattori e satelliti.
Il governatore evidenzia anche che i produttori italiani con stabilimenti negli Stati Uniti si dimostrano meno preoccupati, mentre altri settori, come quello della produzione di scarponi da sci, subirebbero ugualmente un impatto. La situazione suggerisce una frattura interna alla Lega riguardo alla figura di Trump e alle possibili conseguenze della sua nuova presidenza per l’economia italiana.