Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha reagito tramite un video sui social alla richiesta della procura di Palermo di condanna a sei anni di carcere nel processo Open Arms. Accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, Salvini ha affermato: “Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia”. Nel video, diffusamente pubblicato dopo l’udienza, sottolinea che nessun governo o ministro è mai stato processato per aver tutelato i confini nazionali, citando l’articolo 52 della Costituzione italiana, che afferma che la difesa della Patria è un obbligo sacro per il cittadino.
Salvini è sotto processo per aver bloccato, nel 2019, l’approdo a Lampedusa di 147 migranti soccorsi dalla nave della ong Open Arms, un’iniziativa che ha portato alla sua accusa. La procura ha chiesto per lui una pena di sei anni, un fatto che ha suscitato reazioni di solidarietà dai membri del governo. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha difeso il leader leghista, sostenendo che il suo operato non dovrebbe essere criminalizzato.
“È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi sei anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro”, ha dichiarato Meloni su X, lamentando come sia grave trasformare un dovere istituzionale in un crimine. Anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri, si è espresso in favore di Salvini, affermando che il suo operato era corretto e in linea con la difesa della legalità. Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, ha definito la richiesta di condanna “una macroscopica stortura” e un’ingiustizia per il Paese.
Non mancano però le critiche e le osservazioni di altri esponenti politici. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha trovato inopportuno il sostegno della premier, affermando che il potere esecutivo e quello giudiziario devono rimanere separati. Angelo Bonelli di Europa Verde ha criticato l’operato di Salvini, dicendo che non si possono proteggere i confini tenendo prigioniere in mare aperto donne e bambini. Anche Elon Musk, proprietario di X, ha commentato la questione, etichettando il pubblico ministero come “pazzo” e chiedendo che sia lui a ricevere una condanna.