Durante la puntata del 15 ottobre di “diMartedì” su La7, Enrico Letta ha reso omaggio a Elsa Fornero, proponendo la sua nomina a senatrice a vita. Letta ha sottolineato l’importanza della riforma previdenziale attuata da Fornero nel 2012, che ha ritenuto cruciale per il salvataggio dell’Italia, sostenendo che i conti pubblici attuali devono molto a quell’intervento. Nonostante le dure critiche affrontate all’epoca e gli attacchi personali, la riforma è stata definita indispensabile, e il fatto che nessun governo successivo abbia tentato di modificarla è stato interpretato come un segnale della sua necessità per il futuro del Paese.
Letta ha evidenziato che la riforma di Fornero ha bloccato un’emorragia economica che sarebbe potuta diventare fatale. Tuttavia, la sua proposta ha generato un acceso dibattito sui social media, dove sono emerse critiche significative. Gli utenti hanno messo in luce il trauma sociale causato dalla riforma, in particolare per gli esodati, ovvero quei lavoratori che si sono trovati senza reddito e senza la possibilità di andare in pensione a causa delle nuove norme.
Molti hanno ritenuto che l’elogio di Letta fosse inopportuno e insensibile nei confronti di chi ha subito le conseguenze negative delle scelte di Fornero. Le critiche sui social sono state forti e conflittuali, con alcuni che hanno accusato Letta di tentare di “riabilitare” una figura che resta impopolare tra ampie fasce della popolazione. La nomina di Fornero a senatrice a vita è stata vista da alcuni come un gesto simbolico che potrebbe aggravare il malcontento sociale.
D’altra parte, c’è stata anche una difesa per Letta, con argomentazioni che sostenevano che, sebbene la riforma di Fornero fosse stata dolorosa, fosse stata necessaria per evitare il collasso del sistema pensionistico. Questo ha portato ad una richiesta di riconoscimento formale del contributo dell’ex ministra. In sintesi, il dibattito ha messo in evidenza le divisioni profonde nella società italiana riguardo alle politiche pensionistiche e alle loro conseguenze su diverse categorie di lavoratori.