La città di Salò ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini dopo 101 anni dall’assegnazione. La scelta è stata annunciata dal sindaco, Alessandro Cagnini, che ha spiegato le motivazioni dietro questa decisione. Cagnini ha sottolineato che il gesto non è animato da un sentimento di avversione nei confronti di Mussolini, ma è piuttosto un atto simbolico che vuole riflettere un cambiamento nei valori della società contemporanea.
La revoca della cittadinanza onoraria è stata deliberata durante una riunione del consiglio comunale, evidenziando l’importanza di allineare il patrimonio culturale e storico della città con i principi democratici e di giustizia. Salò, che fu un importante centro durante il fascismo e sede della Repubblica Sociale Italiana, sta cercando di distanziarsi da un passato controverso.
Cagnini ha inoltre richiamato l’idea che la memoria storica debba essere affrontata con lucidità e senza pregiudizi. Nonostante la revoca, il sindaco ha insistito sul fatto che l’obiettivo non è quello di disconoscere la storia, ma piuttosto di reinterpretarla in un contesto moderno, cercando di costruire un’identità civica più inclusiva.
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti tra i cittadini e i politici, ma ha anche aperto un dibattito su come le città italiane possono e devono affrontare il loro passato fascista. La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini da parte di Salò rappresenta un passo significativo nel processo di riflessione e rielaborazione della propria storia da parte della città.