Alessandro Sallusti ha criticato duramente Bianca Berlinguer e Massimo Cacciari per le loro risate sulla cicatrice di Gennaro Sangiuliano durante la trasmissione “È sempre Cartabianca di domenica”. Ospite della puntata, il direttore de Il Giornale ha creato un clima di imbarazzo nello studio, sottolineando l’inappropriatezza delle loro battute riguardo la ferita dell’ex ministro, evidenziata in un servizio di Report.
Berlinguer ha provocatoriamente chiesto a Cacciari se avesse visto il “taglio gigantesco” che Sangiuliano aveva sulla testa, mentre Cacciari ha risposto con un’ironica osservazione sul “maschicidio”, suscitando risate nel pubblico. La ferita, mostrata in una foto esclusiva, fa riferimento a un evento accaduto lo scorso 16 luglio all’hotel Nazionale di Sanremo, durante un litigio tra Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia. L’ex ministro ha denunciato che la ferita gli sarebbe stata inflitta da Boccia dopo che annunciò la volontà di chiudere la loro relazione.
Sallusti non ha gradito il tono leggero della conversazione e ha risposto con indignazione, ponendo una domanda provocatoria: se la situazione fosse stata invertita, e fosse stata una donna a subire una ferita simile da un uomo, avrebbero riso così? Berlinguer e Cacciari hanno rapidamente ammesso che non avrebbero riso in quel caso. Sallusti ha insistito sul fatto che una ferita, indipendentemente da chi la subisce, dovrebbe essere presa sul serio. Ha evidenziato che ridere di una ferita simile, fosse relativo a un ministro o a una persona qualunque, è inaccettabile.
Nonostante i tentativi di giustificare il loro comportamento, Sallusti ha mantenuto la sua posizione, affermando che ci sono limiti al ridere su certe tematiche, e che una ferita dovrebbe suscitare empatia, piuttosto che risate superficiali. La discussione ha evidenziato un tema delicato riguardo il trattamento di eventi seri in contesti pubblici e il rispetto nei confronti delle persone coinvolte. In definitiva, la serietà della situazione di Sangiuliano, unita alla leggerezza delle risate in studio, ha sollevato interrogativi sulla sensibilità delle conversazioni in TV.