Henry, un coccodrillo del Nilo, è il coccodrillo più anziano del mondo in cattività, celebrando quest’anno il suo 124º compleanno. Con una lunghezza di oltre 5 metri e un peso di circa 750 chilogrammi, vive al Crocworld Conservation Centre di Scottburgh, in Sudafrica, dal 1985. Il suo passato è affascinante: si stima sia nato intorno al 1900 nelle paludi del delta dell’Okavango, in Botswana. Durante la sua vita in cattività, ha avuto migliaia di figli con almeno sei compagne. Nonostante l’età, Henry dimostra ancora vitalità e continua a cercare femmine con cui accoppiarsi. La sua festa di compleanno, che si svolge il 16 dicembre, è diventata una tradizione al Crocworld.
Prima del trasferimento al Crocworld, Henry era noto per il suo comportamento aggressivo, terrorizzando le tribù locali nel delta dell’Okavango. Si racconta che sia stato catturato nel 1903 da un cacciatore di elefanti di nome Sir Henry, da cui ha preso il suo nome. In cattività, Henry ha superato le dimensioni medie per la sua specie, diventando un esemplare unico. La sua longevità ha attirato l’attenzione internazionale, superando anche il precedente detentore del record, Mr. Freshie, un coccodrillo d’acqua dolce australiano morto nel 2010 all’età di 140 anni.
I coccodrilli sono noti per la loro resistenza e longevità; molti possono vivere fino a 100 anni in condizioni favorevoli come quelle della cattività. Uno degli aspetti più affascinanti è che non mostrano i segni tipici di invecchiamento, invecchiando a un ritmo molto lento rispetto ad altre specie. Spesso non muoiono di vecchiaia, ma per fattori esterni come malattie o carenza di cibo. La loro straordinaria capacità di adattamento permette loro di sopravvivere in ambienti difficili, compresi quelli inquinati, e di nutrirsi di carogne.
Henry rappresenta un esempio non solo di longevità, ma anche della robustezza di una specie che, grazie alla composizione del suo microbioma intestinale, riesce a prosperare in condizioni avverse. La sua vita è un’illustrazione della resilienza di questi rettili, portando l’attenzione su una creatura spesso misconosciuta.