Una donna di 62 anni è deceduta martedì scorso in ospedale a causa di complicazioni seguite a un intervento di liposuzione. La pensionata, originaria di Pomezia, era in stato vegetativo dal 14 marzo presso l’ospedale Grassi, dopo aver subito un’operazione di chirurgia estetica in una clinica privata a Roma. Il giorno prima della sua morte, la figlia ha presentato una denuncia-querela ai carabinieri di Ardea contro i medici che avevano eseguito l’intervento. Oltre alla denuncia, la vicenda ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli interventi di chirurgia estetica e sulle responsabilità professionali nel campo medico. La salma della donna è stata trasferita al Policlinico di Tor Vergata per l’esecuzione dell’autopsia, al fine di chiarire le cause del decesso e valutare eventuali errori o negligenze durante la procedura chirurgica. Questo tragico evento ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e ha sollevato preoccupazioni riguardo ai rischi associati agli interventi di liposuzione e alle pratiche di chirurgia estetica, che sono diventate sempre più comuni. La famiglia della donna cerca giustizia e risposte riguardo a quanto accaduto, mentre le autorità competenti dovranno indagare sull’operato dei medici coinvolti. La vicenda rappresenta un esempio eloquente delle potenziali conseguenze gravi che possono derivare da interventi chirurgici non sufficientemente cauti o praticati in strutture inadeguate.