Attualmente si sta discutendo molto della serie tv “M – Il figlio del secolo”, trasmessa da Sky, che esplora la figura di Benito Mussolini e l’ascesa del fascismo negli anni ’20. Tuttavia, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso critiche nei confronti della produzione, dichiarando di aver rivalutato il libro di Antonio Scurati, su cui si basa la serie, citando anche il giudizio di Marco Travaglio.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato di non aver visto la serie, aggiungendo che non guarda serie televisive da due anni. Al contrario, La Russa, figlio di Antonino, segretario del Partito fascista a Paternò, ha visionato la serie e ha riscontrato delle problematiche. Il suo giudizio è chiaro: “È una fiction che non insegna niente. Non lascia niente. Ridicolizza e basta”. La Russa si allinea integralmente con l’opinione di Marco Travaglio, che ha già criticato il programma.
Travaglio, nel suo editoriale del 14 gennaio su “Il Fatto Quotidiano”, ha messo in discussione la fedeltà storica della serie diretta da Joe Wright e interpretata da Luca Marinelli nei panni di Mussolini. Secondo il giornalista, la serie manca di corrispondenza tra le figure storiche e le loro rappresentazioni. Egli sottolinea che, sebbene la produzione sia “tecnicamente impeccabile”, essa rappresenta “un uomo che non è Benito Mussolini, ma la sua macchietta, e un movimento che non è il vero fascismo, ma la sua caricatura”.
La controversia si amplia ulteriormente con commenti sull’attore Luca Marinelli, il quale è stato criticato dal conduttore Giuseppe Cruciani nel programma “La Zanzara”. Cruciani ha attaccato Marinelli dopo che quest’ultimo ha espresso opinioni sul ruolo di Mussolini.
In sintesi, la serie ha suscitato opinioni divise tra politici e critici. Mentre alcuni elogiano la produzione per la sua qualità artistica, altri denunciano una rappresentazione distorta della storia, evidenziando la necessità di un approccio più autentico al discorso storico legato al fascismo e alla figura di Mussolini.