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Ritratti di Vita e Lavoro nel Carcere di Bollate

Il Progetto 2121 ha creato un’innovativa realtà industriale nel carcere di Bollate, Milano, dando l’opportunità ai detenuti di lavorare all’interno dell’istituzione penitenziaria. Tra i detenuti, c’è Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa nel novembre 2010. Attualmente, Bossetti è impiegato in una società che produce macchine da caffè industriali. Oltre al lavoro, partecipa a concorsi di cucina e a bandi per concorsi letterari e artistici, dichiarando di voler rendere il tempo trascorso in carcere più costruttivo.

Il Progetto 2121 è una collaborazione tra diverse aziende locali e il carcere di Bollate, finalizzata ad offrire opportunità di lavoro ai detenuti. Fino ad ora, 182 detenuti sono stati assunti nell’area industriale del carcere dalle aziende che hanno scelto di trasferire parte della propria attività all’interno. In questo contesto, il lavoro non solo serve a riempire le giornate, ma rappresenta anche un modo per reinserire i detenuti nella società.

Massimo Bossetti è stato condannato il 12 ottobre 2018, su basi solide, tra cui il Dna trovato sul corpo della vittima. Nonostante la condanna definitiva, Bossetti continua a proclamarsi innocente e ha recentemente rinnovato le sue dichiarazioni in un documentario su Netflix che ha coinvolto anche la moglie. La sua difesa sta facendo pressione per riacquistare l’accesso ai reperti delle indagini, sperando di analyzarli nuovamente e richiedere una revisione del processo. Tuttavia, tutte le istanze di revisione presentate finora sono state respinte.

La storia di Bossetti e il suo caso rimangono al centro di un acceso dibattito, sia all’interno che all’esterno del carcere. La sua partecipazione al Progetto 2121 segna un tentativo di reintegrare i detenuti nella vita attiva e dimostra che, nonostante le circostanze, c’è spazio per la crescita personale e la creatività anche in contesti difficili. La vicenda di Yara Gambirasio e la condanna di Bossetti continuano a generare polemiche e interrogativi, ma il Progetto 2121 offre un esempio di come possa avvenire una rielaborazione positiva della detenzione.

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